Questa settimana è uscito sul canale streaming Disney+ il tanto chiacchierato Pinocchio di Robert Zemeckis. Abbiamo scritto una recensione e quello che pensiamo della nuova versione in un articolo che potete leggere, se volete, cliccando qui.
Approfittiamo quindi di questa occasione per celebrare invece il classico animato, ripercorrendone la storia, come al solito nel “modo Disneylicious“, tra aneddoti, curiosità e tanto merchandise, e qui parliamo di 82 anni di souvenir e giocattoli!
Iniziamo col dire che Pinocchio del 1940 è una creatura puramente Disney che con il Pinocchio di Collodi condivide solo il nome ed il naso di legno.
Cosi come già fatto per i nani di Biancaneve, che nella favola originale sono tutti uguali e non hanno nomi e a cui Disney ha assegnato dei soprannomi e delle caratteristiche per renderli più unici e simpatici, anche per Pinocchio i personaggi vengono battezzati per riuscire a conquistare il pubblico Americano. Nella storia di Collodi dei personaggi che troviamo nel film animato, solo Geppetto ha un vero nome, gli altri protagonisti vengono chiamati Grillo parlante, Gatto, Volpe, Mangiafuoco, Lucignolo, la Balena. Nel mondo Disney magicamente gli viene assegnato un nome proprio e diventano Jiminy Cricket, Honest John e Gideon, Stromboli, Lampwick e Monstro, oltre all’aggiunta di Figaro e Cleo, gli elementi comici creati appositamente per il film.
Durante la produzione della pellicola Joe Grant, uno degli artisti che lavoravano alla creazione del film, mise su negli studi un reparto che si occupata di creare Maquettes, ossia dei modelli tridimensionali dei personaggi che poi venivano dati agli altri animatori per disegnare meglio le proporzioni.
La Enesco, che oggi produce e distribuisce sotto licenza Disney una vasta serie di statuine ispirate ai vari film, aveva creato e cominciato a vendere nel 2016 una delle collezioni più belle, la Walt Disney Archive Colletion (WDCA), che prevedeva oltre a materiale di cartoleria con immagini di poster vintage anche le riproduzioni di alcune di queste storiche maquettes.
Realizzate in resina di pietra partendo da uno stampo 3D che riproduce in tutto la maquette originale (tranne che la dimensione è leggermente più piccola) le prime figure di Pinocchio e Jiminy Cricket vengono messe in commercio nel 2016.
Per la serie escono anche altre riproduzioni di maquettes di personaggi piu recenti (Tangled, Frozen, Princess And The Frog) ma purtroppo quando stava per uscire un altro personaggio di Pinocchio, ossia Stromboli/Mangiafuoco, già annunciato con tanto di scheda e foto sul sito di Enesco, la collezione venne improvvisamente cancellata. Davvero un peccato, visto che con un prezzo modico si poteva avere in casa la riproduzione fedele di oggetti appartenenti alla storia dell’animazione.
Segnalo che la maquette di Pinocchio fa la sua apparizione anche sulla costa dello splendido e consigliatissimo libro scritto qualche anno fa da Didier Ghez che racconta curiosità del film scena per scena illustrandole con immagini rare e alcune mai viste prima degli archivi Disney.
Altro elemento che rende Pinocchio di Disney unico sono le canzoni scritte da Leigh Harline e Ned Washington. When You Wish Upon A Star diventa una hit che scala le classifiche e vincerà l’Oscar, oltre a diventare il tema iconico della stessa Walt Disney Company. Già precedentemente con Biancaneve e i sette nani nel 1937 Disney ha fatto uscire su disco per fini commerciali le canzoni originali tratte dal film, mentre prima di allora su vinile uscivano delle cover cantate da altri cantanti o suonate da orchestre più o meno popolari. Per Pinocchio nel 1940 fu fatto lo stesso e in più questa volta si usa per la prima volta la definizione Original Sound Track, ossia Colonna Sonora Originale. Il primo vinile, distribuito su licenza dalla Victor Records comprendeva solo When You Wish Upon A Star, Give A Little Whistle, e I’ve Got No Strings.
Negli anni le canzoni di Pinocchio appaiono su vari vinili sia 33 giri che 45 giri in tutto il mondo e sopratutto negli anni ’70, vista la popolarità dei mangiadischi portatili per bambini sia in Usa che in UK escono serie di 7 pollici di canzoni Disney fra i quali appaiono anche quelle del simpatico burattino.
Si dovrà aspettare l’inizio degli anni 90 quando la nuova Disney Records assegna a Randy Thornton, restauratore digitale del patrimonio musicale Disney, di lavorare sulla soundtrack di Pinocchio (allo stesso tempo in cui un altro team lavorava al restauro del film) per averne una versione completa con tutta la score music. Fino ad allora si pensava che l’unico materiale esistente nell’archivio Disney fosse il “composit” ossia la colonna sonora composta di musica, dialoghi in lingua Inglese ed effetti e quella di sola musica ed effetti usata per il doppiaggio nelle altre lingue, dopo che negli anni ’50 agli studi presero la stupida decisione di buttare via tutte le tracce separate pensando che non sarebbero più servite.
Per caso e per fortuna una copia della colonna sonora audio completa sfuggì alla mattanza perchè non aveva etichetta corretta e ricomparve mentre si stava rietichettando l’archivio musicale proprio mentre Thornton stava facendo il suo lavoro. Si trattava della score completa senza dialoghi e la versione di When You Wish Upon A Star con voce e musica separata.
Il magnifico risultato di questo lavoro esce per la prima volta in America in cd su etichetta Disney Records a fine 1992 in confezione “long box” e viene inserita con copertina modificata nel box speciale del Laserdisc CAV che esce l’anno successivo con il film restaurato per l’home video. Il Boxed set, di cui esiste anche una versione con due VHS, contiene il laserdisc con il film diviso su due dischi per poter fare i fermo immagini (possibili nei LD solo se registrati in maniera CAV ma con il film diviso su più dischi), un disco bonus con un nuovo documentario Making Of, una litografia commemorativa dei 70 anni, un libro/opuscolo con interessanti info su come è stata creata la pellicola e sul suo restauro.
La versione definitiva della soundtrack esce però solo nel 2015 come parte della Legacy Collection, una serie di doppi cd che presentano le colonne sonore più iconiche in versione restaurata, in un packaging cartonato che contiene anche un libretto con note esplicative sulla storia della musica e delle canzoni demo inedite spesso incluse nel secondo disco.
Avendo parlato di Home Video bisogna fare un passo indietro nel tempo, tornando al Luglio 1985 quando Pinocchio venne scelto in America come secondo titolo della collezione I Classici con il famoso logo del “diamante” (il primo fu Robin Hood) ad uscire in tutti i formati prodotti in USA all’epoca ossia VHS, Betamax, e LaserDisc. Diventa presto l’home video più venduto dell’anno nonostate il prezzo abbastanza alto (circa 80 dollari).
In Italia dobbiamo aspettare Ottobre 1987 per avere la VHS di Pinocchio, in case plastica morbita bianca, anche qui acquistabile ad un prezzo altissimo perchè destinata inizialmente al noleggio. Nel 1989 arriva la versione per vendita con stesso artwork ma scatola in plastica dura nera.
Rimaniamo in Italia per ripercorrere brevemente la storia del film nel nostro paese. Per via dell’entrata in guerra dell’Italia e il fatto che i film Americani fossero vietati, compresi quelli animati, Pinocchio uscì da noi non nel 1940 ma bensì nel 1947. Nonostante questo la Giunti pubblicò all’epoca dell’uscita del film una versione de Le Avventure di Pinocchio di Carlo Collodi, usando i pochi disegni e illustrazioni promozionali del nuovo film arrivate dall’America integrandole con nuove tavole fatte in Italia dagli artisti Fabio Mauro ed Enrico Krasnik dello Studio IPI ispirate al character design del film Disney. La particolarità è che sono state disegnate delle illustrazioni di momenti del racconto di Collodi, anche un pò lugubri, che nel film Disneyano non esistono.
Il meritevole recupero di questo reperto storico è stato fatto dalla stessa Giunti che a fine 2016 lo ha stampato in formato coffee table book e si chiamandolo Le avventure di Pinocchio, aggiungendo il sottotitolo Storia e storie di un burattino visto che lo storico del fumetto Gianni Bono accanto alla novella di Collodi ci racconta la storia della nascita di questo volume particolere nel 1940. Questo è davvero un libro che non può mancare in una collezione Disney seria.
Altro libro che non può mancare in collezione è almeno una delle edizioni de Le Pietre Preziose, la collana che Mondadori fa uscire in Italia a partire dagli anni ’60. Questi volumi, molto grandi, avevano la particolarità di essere gli unici ad essere illustrati con i veri fotogrammi tratti dalle pellicole Disney.
Rimanendo in tema di libri o quasi, un paio di anni fa, il Disney Store ha prodotto due serie di agende in formato grande che in realtà sono riproduzioni degli iconici libri che vediamo in apertura dei classici animati. Nella seconda serie faceva parte anche quello di Pinocchio, fatto in simil pelle che si apre e si chiude con delle cerniere di metallo proprio come quello del film.
Come detto nel 1947 la pellicola finalmente esce in Italia ed il doppiaggio Italiano viene realizzato presso gli studi della Fono Roma da gli attori dellaCDC e quel doppiaggio è lo stesso che ci ha accompagnato negli anni nei dischi cantastorie, nei filmini Super 8, nelle VHS, DVD, Bluray ed ora nelle piattaforme streaming, rendendo Pinocchio il film Disney con il doppiaggio storico più antico.
Ricordiamo brevemente che dopo l’uscita in VHS, Pinocchio ha debuttato in DVD nel 2000 fra i primi titoli distribuiti dalla Warner Home Video e oggi molto ricercati dai collezionisti. Il debutto in Bluray avviene invece ad Aprile 2009 come secondo grande classico a debuttare nel nuovo formato dopo La Bella Addormentata Nel Bosco.
Ovviamente le varie riedizioni e ristampe in tutti i formati e con copertine diverse sono decine e forse le conteremo meglio un’altra volta. Fra le edizioni speciali e limitate di pregio, voglio ricordare il cofanetto Tedesco in legno apribile che contiene il DVD e un libro e l’edizione in Bluray del 2018 a cura della Mondo, con copertina esclusiva.
In questo articolo che celebra l’animazione non poteva mancare uno sguardo alla collezione Walt Disney Classic Collecton, la linea di figurine in porcellana, prodotte dalla stessa Disney per 10 anni, dal 1992 al 2012.
Create da scultori e artisti che avevano accesso agli schizzi ed agli studi originali d’epoca dei personaggi negli archivi dell’animazione, queste statuine sono una vera trasposizione in 3D dei protagonisti che nei film vediamo in 2D. Le pose tratte direttamente dalle scene delle pellicole sono spesso in movimento ed arricchite da elementi preziosi come bagni d’oro per corone e tiare o acciaio e peltro per spade ed altri accessori.
Produrre queste vere e proprie opere d’arte in porcellana era molto dispendioso, anche per i molti pezzi che si rompevano nelle varie fasi di cottura, quindi il prezzo all’epoca non era accessibile a tutti e tanto meno lo è ora che la linea non è più in produzione.
Ogni anno non mancavano mai pezzi nuovi tratti da Pinocchio, ed oltre ai personaggi principali, sono stati trasformati in WDCC anche lo splendido mobile con gli oggetti di Geppetto e la sua intera bottega per la sottoserie Enchanted Places.
Tra le scene più belle create per la WDCC e che fortunatamente ho nella mia collezione, c’è quella del gioco del biliardo nel Paese Dei Balocchi. Oltre a Pinocchio e Lucignolo sono stati prodotti anche un piccolo Jiminy in peltro e come accessorio lo splendido tavolo da biliardo.
Chiudiamo con i famosi Funko Pop che nell 2021 celebra Pinocchio facendo uscire una wave intera con Pinocchio, Geppetto, Figaro e Cleo, Jiminy Cricket e la fata Azzurra (disponibile anche in una più rara versione chase).
Lunga vita a Pinocchio!
Commenti di Mario John